VILLE E CASE PREFABBRICATE

Scritta in data 07/09/2005

Volendo costruire come propria residenza una villa in posizione panoramica sulle colline delle Langhe, una signora piemontese appassionata di Feng Shui, ha deciso di rivolgersi a un impresa specializzata in “bioarchitettura”, la Villeurop Case Prefabbricate di Cuneo.

Una scelta difficile
Anni prima, in una fiera di prodotti biologici e di tecnologie eco-compatibili, era entrata in una casa con struttura in legno costruita con i criteri della bioarchitettura. La sensazione che aveva avuto era stata molto diversa da quella che si prova in una casa in muratura.Si era prima rivolta ad un’azienda che diceva di applicare i canoni della bioedilizia, ma ha scoperto che lo faceva in maniera parziale. Stava per chiamare chi l’avrebbe costruita in modo tradizionale, quando suo marito le ha portato un ritaglio di giornale dove si pubblicizzava la Villeurop specificandone la tecnologia rigorosamente “bio”.Dopo aver valutato ogni dettaglio e con un certo coraggio (visto che nella zona non era mai stato fatto niente del genere) decise per questa tecnica innovativa. Ha dovuto lottare contro un muro di diffidenza, a cominciare dalla famiglia, ma i fatti le hanno dato ragione e proprio chi era più restio adesso è più entusiasta.“Quando siamo entrati e abbiamo cominciato a viverci la prima sensazione è stata una cosa straordinaria: c’era un benessere completamente diverso, qui si respirava un’altra aria. Le persone più sensibili che sono venute a trovarci lo percepivano subito, le altre dicevano di sentirsi in una casa molto asciutta, che in un luogo umido come questo fa molto piacere”.

Il consulente di bio-architettura
Per essere più sicura della sua scelta la signora ha interpellato un suo consulente, Massimo Sanino, un “naturopata” che aveva studiato a fondo la nuova disciplina.Visto il capitolato, il consulente si è detto soddisfatto sia della tecnologia sia dei materiali usati: ha solo consigliato di ventilare meglio l’intercapedine tra il tetto e il sottotetto, una modifica che è stata fatta senza problemi.“Adesso la casa respira veramente” ci ha assicurato la padrona di casa. Il progetto generale della villa era già stato fatto e approvato dalle autorità competenti; la cliente lìha quindi passato alla ditta competente Villeurop che l’ha adattato alla propria tecnologia.Anche le finiture, come ad esempio gli infissi, le ha scelte la signora, al di là di quelle proposte dall’azienda per rendere la casa più vicina al suo gusto. In questa azienda la struttura lamellare è abbinata a materiali naturali fortemente isolanti (lana minerale e non lana di vetro) con all’esterno pannelli in gesso fibroso: è come un panino imbottito spesso trenta centimetri. E’ così che la Villeurop ottiene, con materiali bio-compatibili, quel perfetto isolamento sia termico che acustico che era alla base della scelta finale della cliente.

C’è attenzione per il Feng Shui
“Io amo tutto quello che mi può far star bene, per questo ho scelto la bioedilizia. Per la tinteggiatura ho preferito impiegare solo elementi naturali, anche se mi hanno limitato nella scelta dei colori. Inoltre ho cercato, nei limiti del possibile, di tenere presenti molti principi del Feng Shui ma non è facile, perché spesso cozzano contro le nostre abitudini. Per esempio, il Feng Shui, dice che meno mobili ci sono meglio è. Come si fa? A me piaccio gli interni molto arredati! In camera da letto, dove siamo più indifesi, ho cercato di proteggermi dalle onde elettromagnetiche ponendo il letto sopra una pedana di legno dentro una piccola alcova facendomi aiutare da un piccolo rilevatore: se qualcosa non va si accende una lucina rossa. Per me la camera dove dormo dev’essere un guscio protettivo, per questo l’ho fatta più piccola del mio bagno e sono stata attenta a non farci passare sotto i cavi e le tubature dell’acqua; ho prestato attenzione anche a quella regola che dice: niente specchi vicino al letto, io ne ho messo uno solo, trovato in Marocco, nascosto da una sua copertura.

Uno strano impianto di riscaldamento
Per la bioarchitettura come per il Feng Shui il riscaldamento è un problema delicato: occorre stare attenti a come lo si produce, come lo si distribuisce, a quanta energia si consuma e di quale tipo. Chi non vuole vere in casa tubi dove scorrono aria o acqua, deve rinunciare ai caloriferi, ai pannelli sotto al pavimento e ai bocchettoni. Per questa sua villa la signora ha scelto un sistema del tutto inusuale: in ogni stanza vi è una lastra di pietra ollare (scaldata da un bruciatore a gas metano nascosto dentro al muro perimetrale) che irradia calore come se fosse una stufa (e il caldo proveniente dalla pietra ollare è il più morbido e gradevole in assoluto).  Per diffonderlo meglio, tra la fiammella del metano e la lastra di pietra è interposta una piastra metallica, e un termostato regola l’afflusso del gas in modo da mantenere nella casa la temperatura desiderata. Da notare come il gas metano circoli attorno alla casa in piccoli tubi “isolati” dentro una guaina di legno.

(n°107 del 07/09/05)